CASA DELLE MAMME 28 aprile 2020: allattamento e pianto del neonato

Anche oggi martedì 28 aprile 2020, ci dedichiamo a CASA DELLE MAMME, uno spazio che ha l’obiettivo di sostenere i ne-ogenitori nel primo anno di vita del loro bambino e della loro bambina.

In questo momento lo spazio è chiuso, ma continuiamo attraverso il blog a rispondere alle vostre domande.

Tra le domande che ci sono arrivate, ne abbiamo scelte due per voi….

Prima domanda:

“È vero che quando allatto mio figlio devo attaccarlo 10 minuti ad un seno e dieci minuti all’altro?

No, questo è un falso mito dell’allattamento

Il bambino alterna ritmi di suzione molto diversi al seno: inizialmente poppa rapidamente in modo superficiale per ottenere il latte più acquoso e zuccherino, poi gradualmente sempre in modo più lento e profondo per arrivare alla parte grassa.
Allattare il bambino 10 minuti da un seno e 10 minuti dall’altro, gli può impedire di arrivare al latte posteriore, più grasso e lascia i seni con una sensazione di pienezza, portando gradualmente ad una minore produzione di latte.
Aggiungiamo  anche che ogni bambino ha un suo ritmo, ci sono bambini che hanno fanno delle poppate più brevi, e dei bambini che invece rimangono attaccati anche per lungo tempo, è molto importante imparare a conoscere i ritmi del proprio bambino e questo lo si può fare solo osservandolo.

Seconda domanda:

“Il mio bambino ha tre settimane, piange molto, anche quando ha appena mangiato. Sta crescendo bene ma dorme poco e piange molto, mi devo preoccupare?

Appena nato ogni bambini ha delle caratteristiche personali molto accentuate. Alcuni bambini sembrano avere un’indole “tranquilla”, altri apparentemente sembrano essere più nervosi e richiestivi.
Richiamano il genitori attraverso il pianto, anche quando la pancia piena potrebbe portare ad un momento di tranquillità.
Spesso questi neonati altro non richiedono che contenimento e vicinanza, la nascita è un’esperienza intensa, faticosa, stressante a volte dolorosa anche per loro, servono settimane per riuscire a smaltire tutto questo vissuto.
A volte continuano a piangere anche quando sono tra le braccia della loro mamma, faticano a capire di cosa hanno bisogno loro stessi, ma l’esperienza positiva che vivranno pian piano li farà calmare e godere della vicinanza del cuore e delle braccia del genitore.
L’immaturità del sistema nervoso di certo non aiuta e il riflesso di caduta presente nei primi mesi, intenso nelle prime settimane lì può spaventare.
La calma della mamma e del papà fa una grande differenza in questi momenti, fare dei respiri ritmici possono aiutare il genitore a ritrovare la tranquillità, concentrarsi sul proprio respiro e non sul pianto del bambino può trasformarsi in una buona strategie, ci siete per lui, questo conta.
Può essere d’aiuto anche l’utilizzo della fascia, che fa vivere al bambino un’esperienza rilassante di contenimento. Alcuni bambini inizialmente sembrano non gradirla, ma è necessario continuare a sperimentarla, inizialmente anche per breve tempo, ma tutti i giorni, a poco a poco apprezzeranno la novità.

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Miriam
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